La digital transformation ha bisogno dei nerd?

Che siano cambiati i paradigmi culturali è chiaro. Cosa significa per le aziende ancora molto meno.

Di chi sia la colpa, a volte, continua a sembrare un mistero. Ma non è difficile, non serve l'arguzia dell'ispettore Clouseau per braccare il colpevole.

E' stato internet, amici miei. Ha cambiato tutto, nelle nostre dinamiche di relazione sociale, nelle dinamiche di valutazione e comportamentali. Acquisti e lavoro.

Il mondo che corre, l’azzeramento dei confini e delle distanze, la possibilità di lavorare in mobilità… sono tutti elementi resi possibili da internet.

La rete ha segnato il trapasso dal, XX° al XXI° secolo.

Usare il web e gli strumenti messi a disposizione da questa pluralità di collegamenti ti permette di fare cose nuove, in modo nuovo, a ritmi nuovi.quando ci abituiamo a fare cose diverse anche il nostro cervello comincia a riprogrammarsi, per fare meglio quelle cose, portando - come conseguenza - il fatto che cominciamo a pensarla in modo differente su alcune cose, che possono essere funzionali al nostro nuovo modus operandi o che potrebbero essere campi del sapere e della conoscenza direttamente o indirettamente collegati a quello che facciamo oggi più spesso.

Quando approcciamo il lavoro e il tempo libero in modo diverso, piano piano cambia tutto attorno a noi.

Il risultato secondario - primario? - è il cambio di paradigmi culturali, quello da cui è partito questo post.

Significa un cambio di pensiero su tutto, con relative valutazioni, giudizi e codifiche.

Per esempio i videogiochi.

I videogiochi (che possono arrivare a 100-200 milioni di costo di produzione senza problemi) sono sempre più diffusi e il fatto che 70.000 persone affollino uno stadio per vedere i campionati mondiali di un determinato e-sport non stupisce più nessuno. E’ diventato comune sentir parlare 40enne e 50enni di partite giocate online di notte contro ragazzini di 16 anni.

Per esempio i fumetti.

Fino ad una decina di anni fa ero quello strano, che da sempre accatastava mese dopo mese migliaia e miglia di fumetti di supereroi sul proprio scaffale. Oggi sono uno esagerato che però ha precorso i tempi, prima che la Marvel diventasse Mainstream. Questo punto lo descrive bene Mashable Italia, in un post intitolato "La rivincita dei nerd".

Per esempio saper mettere le mani su un computer.

Attivare un blog, avere il proprio sito internet personale, usare un programma di montaggio video (anche semplice), passare del tempo a ritoccare foto (anche semplici), installare un sistema operativo (piallare un computer o “toccare” i punti giusti per farlo funzionare)… sono skill che differenziano l’ignorante dal sapiente. Se non sai mettere la mani su quegli elementi base che “tengono in piedi” lo strumento che usi tutto il giorno - e sera - sei un po’ uno di serie B… Nel libro “Lo zen e l’arte della manutenzione della motocicletta” il protagonista, che girava gli Stati Uniti in moto, spiegava che se non sai aggiustare il motore del tuo mezzo sei un po’ suo schiavo; lo stesso dicasi della lavatrice, se non sai cambiare i pezzi base, la lavatrice possiede. Mai cosa fu più vera con l’insipienza tecnologica nei confronti di computer e smartphone. Abilità importanti, che se mancano ti rendono schiavo degli oggetti che usi.

Insomma, non è stato ancora codificato, studiato e concettualizzato dall’epopea della sociologia economica e della psicologia collettiva contemporanea, non è diventato così palese tutto ma rendersene conto significa acquisire una prospettiva sul reale che ti permette di passare all’azione.

Manager ed imprenditori possono usare questo cambio di paradigma culturale?

Per i manager e per gli imprenditori tutto questo significa solamente una cosa: digital transformation delle aziende. 

Quello che ora deve diventare patrimonio comune di CEO e CIO è capire come questo generale e diffuso "think different" si può portare sul mondo dal lavoro, per trarne il massimo beneficio e permettere alla aziende di sopravvivere nel prossimo futuro.
Perché è davvero una questione di dentro o fuori, o ci sei o non ci sei.
In questo mondo radicalmente cambiato, le abitudini dei consumatori, le modalità di acquisizione di conoscenze su un prodotto, quello che ci si aspetta dal servizio post vendita, il comportamento del commerciale e ogni punto di contatto tra acquirente ed azienda va completamente ripensato.
RIPENSATO.
COMPLETAMENTE.
Ed è l'unica maniera per rimanere ancorati alle mutevoli necessità del mercato.

Ripensare significa avere nuovi metriche di valutazione, per esempio, essere disposti ad abbandonare preconcetti ed idee che si sono sedimentate negli scorsi decenni, osteggiate da un sistema che provava inutilmente a difendere se steso con tutte le armi possibili, in primi i paradigmi culturali.

Pensiamo ai videogiochi. E subito dopo ai fumetti.

I videogames formano al mondo del lavoro

I videogiochi sono stati a lungo considerati distrazioni insignificanti.
Invece, è sempre più accettato e ritenuto corretto asserire che  giocare con moderazione può aiutarti a sviluppare competenze e atteggiamenti importanti, che si traducono con successo sul posto di lavoro o nella carriera scolastica.

Comunicazione, adattabilità e intraprendenza

Secondo un recente studio dell'Università di Glasgow, il gioco può rafforzare la comunicazione, l'adattabilità e l'intraprendenza - tutte le abilità considerate desiderabili sia da chi vuole assumere un neolaureato che dagli studenti che aspirano a trovare una buona posizione lavorativa.

Quando giochi ai videogiochi, di solito vieni gettato in un territorio sconosciuto, testando la tua capacità di adattarsi a nuove situazioni e sviluppare soluzioni. I giochi multiplayer valutano la tua capacità di comunicare e lavorare bene con i compagni di squadra. Con industrie, team e tecnologie in rapida evoluzione, i lavoratori devono essere in grado di rispondere prontamente ed efficacemente, cosa che molti giocatori imparano a fare giocando.

Abilità mentale e creatività

Tradizionalmente, il gioco con i videgames può migliorare le tue capacità di problem solving e sviluppo di strategie, portandoti a svolgere varie attività. In molti casi c'è anche la pressione del tempo che scade, che aumenta la tua velocità nel pensare tatticamente e prendere decisioni intelligenti mentre stai svolgendo altre attività.

Il pensiero strategico, il processo decisionale e la risoluzione dei problemi sono probabilmente tutti aspetti essenziali di molti lavori di livello manageriale.
Se si presenterà una sfida nella tua carriera professionale, i datori di lavoro si aspettano che tu usi l'iniziativa e creatività per valutare la situazione e decidere su un piano d'azione per risolvere in modo autonomo quanti più problemi possibili. Allo stesso modo, nel mondo virtuale, ti viene spesso richiesto di capire il modo migliore per risolvere le attività in modo da poter passare al livello successivo.

Resilienza e determinazione

C'è una cosa che tutti i videogiochi ci insegnano e che è quella di non arrendersi.
Dopo tutto, non puoi vincere se esci!
Di fronte al fallimento, devi usare la tua resilienza e perseveranza per tornare con successo all'obiettivo di vincere.
Questo vale molto per il posto di lavoro, poiché i datori di lavoro si aspettano che tu possieda la capacità di riprenderti dalle battute d'arresto.

La resilienza è strettamente associata alla determinazione, che è nota per essere un attributo chiave dei lavori manageriali di alto livello.
In effetti, una serie di sondaggi rivelano che la spinta rientra nelle dieci migliori competenze che i datori di lavoro laureati desiderano. È essenziale avere la determinazione per raggiungere gli obiettivi e fare le cose. 

Produttività generale sul posto di lavoro

Quando lavori per lunghe ore, potresti scoprire che la tua concentrazione inizia a svanire, rendendoti meno efficiente ed efficace. Tuttavia, non preoccuparti! Secondo un articolo della BBC, alcuni minuti di videogames durante la pausa di lavoro possono aiutare a decomprimere, il che a sua volta dà più energia per continuare a lavorare.

Come ogni altro tipo di dipendente, i manager dovrebbero essere produttivi per fornire risultati di qualità in tempi prestabiliti. 

I fumetti, altre skill che non avresti mai pensato...

Tuttavia, non tutti hanno assalito il treno del fumetto e delle graphic novel. Alcune persone non prendono sul serio i fumetti come prendono altri libri e la maggior parte delle persone non si rende conto dei vantaggi della lettura di questi capolavori visivi. Quindi, quali sono alcuni dei vantaggi nella lettura dei fumetti?

I fumetti aiutano le persone ad imparare ad amare la lettura

Molte persone, in particolare i giovani lettori che si stanno impegnano per migliorare le proprie capacità di lettura, possono beneficiare del formato visivo di fumetti e graphic novel. Con la loro grafica intensa e il focus sulla trama e sui personaggi, i fumetti possono essere molto più coinvolgenti di altri media letterari, come romanzi o racconti.

I fumetti possono anche aiutare le persone a sviluppare le capacità di lettura necessarie per comprendere testi con livelli di difficoltà più elevati. Quando le persone leggono i fumetti, imparano come elaborare le informazioni in modo diverso. Inoltre, i fumetti e i graphic novel possono aiutare le persone ad apprendere informazioni che potrebbero altrimenti trovare noiose, come storie della storia o altre informazioni educative.

I  fumetti ci aiutano a pensare diversamente

Secondo il professor inglese Dale Jacobs (2007) dell'Università di Windsor, i fumetti richiedono ai lettori di creare il significato di quello che leggono usando "modalità multiple".
I lettori di fumetti devono elaborare tutti i diversi componenti (visivi, spaziali e testuali) di ciò che stanno leggendo e integrare questi componenti in una solida comprensione della storia.

Ciò significa che, sebbene i fumetti possano attrarre i lettori per lo stesso motivo per cui questi individui sono attratti da altre forme di intrattenimento, come la televisione e i videogiochi, la lettura di questi libri comporta in realtà un'elaborazione molto più complessa.

Rimangono da fare ulteriori ricerche sui benefici neurologici della lettura dei fumetti, ma è evidente che in questo genere c'è molto di più del semplice "guardare le immagini", come si pensava una volta.

Le storie sono una buona alimentazione per il cervello

Senza dubbio ti è stato detto che leggere fa bene. Crescendo, probabilmente ti è stato detto che più leggi, un lettore migliore diventi. Tuttavia, se non sei interessato a essere un buon lettore e non ti piace leggere, questo non è davvero un buon incentivo. Ma cosa succederebbe se la lettura andasse ben oltre il semplice miglioramento della lettura stessa?

La ricerca neuroscientifica di Berns, Blaine, Prietula e Pye (2013) indica che la lettura di storie ha effettivamente un notevole effetto sulle funzioni cerebrali. Questo studio ha dimostrato come la lettura di un romanzo avvincente ha cambiato l'attività dei neuroni dei partecipanti allo studio, non solo mentre stavano leggendo, ma anche per diversi giorni dopo aver finito il romanzo che era stato loro assegnato. Le storie possono effettivamente cambiare il modo in cui il nostro cervello funziona e il modo in cui pensiamo - e dimmi, qual è il medium che più basa il suo successo sul raccontare storie? I fumetti forse? Risposta ESATTA!

Conclusione

Ok, non serve che adesso vi faccia anche un esempio su quanto essere capaci di smanettare su computer e telefonini sia oggi una skill decisamente importante per il mondo del lavoro, vero?

Per alcune persone, la parola "secchione" potrebbe far venire in mente le immagini di un adolescente magro con bretelle e bicchieri di coca cola. Il secchione era un tempo uno specifico marchio di emarginato sociale: uno che non parlava mai con le ragazze, faceva bene durante le lezioni di scienze e leggeva i fumetti religiosamente. Bene, ho una novità per te: il nerd non c'è più. I ragazzi emarginati hanno imparato che ci sono anche ragazze emarginate, che essere bravi nella scienza non è più qualcosa di cui essere imbarazzati e che leggere fumetti e giocare ai videogames è qualcosa che spacca anche nel mondo del lavoro.

E che abilita alla digital transformation aziendale.